Comprende 429 scarabei sigillo, tra i quali 80 sono scarabei reali. è una delle più numerose collezioni in Italia e tra le maggiori in Europa. Tale raccolta è esposta in via permanente all’interno della Sala Egizia del Museo Archeologico Nazionale di Parma.
Piccoli, formidabili amuleti, simbolo di rinascita Keperi e immagine del dio creatore, accompagnavano il proprietario in vita e in morte. Gli scarabei egizi erano minuscole sculture che riproducevano l’insetto. Sul dorso, la testa, le elitre e le zampe; sul ventre, talvolta, un decoro, il marchio con cui imprimere l’argilla umida. Erano questi gli scarabei sigillo, portafortuna e al tempo stesso suggelli con cui chiudere casse, cofanetti, giare o papiri.
Dal settembre 2009 il Museo Archeologico Nazionale di Parma espone una delle più prestigiose collezioni di scarabei sigillo attualmente esistenti, la Collezione Magnarini, 429 esemplari, di cui 80 reali, datati dal 2100 al 525 a.C.
Grazie ad un comodato ventennale rinnovabile tra la Fondazione Cariparma (che nel 2008 ha acquistato la Collezione Magnarini) e la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna, la preziosa raccolta ha trovato posto nella sezione egizia, di fianco alla ventina di scarabei (di cui sette “del cuore” e almeno due “reali”) già presenti nel museo. Con l’arrivo di questi esemplari, il Museo di Parma può ora mostrare al pubblico una delle più ampie collezioni di scarabei sigillo a livello nazionale e tra le più importanti d’Europa.
La collezione comprende esemplari di dimensione variabile dai 5 ai 30 millimetri, per lo più ottimamente conservati. Gli scarabei più antichi risalgono alla metà del Primo Periodo Intermedio (2100 a.C. circa), i più recenti all’Epoca Tarda (728-525 a.C.) Sono realizzati con diversi materiali (lapislazzulo, corniola, steatite, paste colorate e invetriate) e presentano sulla base piatta un ampio ventaglio di decorazioni, elementi lineari, geometrici, animali, figure umane, vegetali, motti, cartigli. Appassionato studioso di questi oggetti, Franco Magnarini ha composto negli anni la ragguardevole collezione, partendo da un primo nucleo di una sessantina di esemplari, proprietà di famiglia; la collezione è stata pubblicata nel 2004 in un “Catalogo ragionato” edito da BAR, Oxford.
Per numero, ampiezza dell’arco cronologico, materiali e tecniche di produzione, varietà iconografica e rarità di alcuni esemplari, nel 2000 la Collezione Magnarini di Fondazione Cariparma è stata dichiarata dal Ministero di “eccezionale interesse artistico archeologico”.
Pertanto la scelta della Fondazione Cariparma, in linea con la propria mission di conservazione e divulgazione dell’arte e della cultura, consente ora alla Collezione Magnarini di avere la massima fruizione da parte del pubblico, delle scuole e degli studiosi.
A questo scopo è stato inoltre predisposto uno schermo a navigazione digitale touchscreen in grado di mostrare a video ogni singolo esemplare nei minimi dettagli, fornendo al tempo stesso diverse chiavi di lettura degli scarabei e dell’intera sezione egizia. Il sistema consente diversi livelli di approfondimento, da quello più tecnico che riporta integralmente il testo del Catalogo, al più divulgativo, a quello nettamente didattico, studiato apposta per le classi elementari che frequentano assiduamente la sezione egizia.