Fondazione Cariparma ha inaugurato presso la sede di Palazzo Bossi Bocchi l’esposizione “Il Pinocchio d’Artista di Mimmo Paladino. Tra schizzi, parole e note”, realizzata anche grazie al patrocinio di Fondazione Nazionale Carlo Collodi e alla collaborazione con Sinapsi group, corredata da 13 iniziative collaterali ideate sui temi della mostra.
Il burattino di legno, nato dalla penna di Carlo Lorenzini, alias Collodi, è un fulgido esempio del successo della letteratura italiana nel mondo. Capolavoro immortale, il romanzo per ragazzi è stato tradotto in 192 versioni tra lingue e dialetti ed è stato pubblicato con 669 traduzioni. Dopo la Bibbia è il volume più conosciuto al mondo e il suo protagonista è diventato un’icona universale, riuscendo ad affascinare lettori e lettrici di tutte le culture e di tutte le età.
L’esposizione – visitabile a Palazzo Bossi Bocchi sino al 22 dicembre – vuole essere una contaminazione di generi e di esperienze diverse: letteratura, arte e musica che si intrecciano a più livelli, per dar vita ad identità più ricche e stratificate, con l’obiettivo di coinvolgere un pubblico ampio e multigenerazionale e continuare sulla strada della valorizzazione di uno dei filoni principali delle Collezioni d’Arte di Fondazione Cariparma, quella del Libro d’Artista. Grazie alle generose donazioni di Corrado Mingardi, avvenute nel 2016 e nel 2018, oggi Fondazione Cariparma possiede la più importante collezione italiana di questi volumi: 200 opere conservate presso la Biblioteca di Busseto. Corrado Mingardi, bibliofilo e collezionista, per oltre 50 anni è stato il bibliotecario proprio della biblioteca di Busseto di Fondazione Cariparma e ha raccolto importantissime edizioni sulla storia dell’editoria, approdando poi in questo filone nato in Francia nella seconda metà del XIX secolo. Il Libro d’Artista è quell’opera, realizzata da illuminati editori e stampato a tiratura limitata, frutto della strettissima collaborazione tra artista e letterato.
Fanno parte della collezione Mingardi i due Pinocchio di Mimmo Paladino, “tesori di carta” dai quali prende avvio il nucleo portante della mostra, che vuole essere anche un riconoscimento alla generosità del Professore per questi importanti lasciti alla Fondazione e alla città tutta.
L’esposizione si inserisce nella programmazione territoriale del Verdi Off 2024 e nella XII edizione di I Like Parma, in programma il 5 e il 6 ottobre.
Al taglio del nastro erano presenti Franco Magnani, Presidente di Fondazione Cariparma, Pier Francesco Bernacchi, Presidente di Fondazione Nazionale Carlo Collodi e Davide Battistini, Segretario Generale di Fondazione Nazionale Carlo Collodi e Amministratore Unico di Sinapsi Group.
Franco Magnani ha dichiarato: “L’arte ha il potere di trasmettere valori importanti, stimolare la creatività ma anche il pensiero critico, aiutando a capire in modo semplice e diretto tematiche anche complesse. La storia di Pinocchio è una favola che esprime una morale facilmente condivisibile: comportarsi bene, responsabilmente, avere rispetto per sé e per gli altri, valori senza tempo cui si ispira l’intero operato della nostra Fondazione. Un ringraziamento particolare va a Corrado Mingardi, senza la cui preziosa e generosa donazione questa mostra non sarebbe stata possibile”.
Pier Francesco Bernacchi ha sottolineato: “Questa esposizione riesce a coinvolgere, in un unico percorso, generazioni diverse, sia gli adulti che i bambini, attraverso quel linguaggio poliglotta utilizzato dall’arte e dagli artisti. Pinocchio è un medium speciale, il burattino italiano più conosciuto al mondo, che dal 1965 la Fondazione Nazionale Carlo Collodi valorizza e promuove”.
Davide Battistini ha aggiunto: “Avvicinare le nuove generazioni alla scoperta dell’Opera lirica attraverso due icone del made in Italy – Pinocchio e l’opera – è l’obiettivo principale del nostro progetto. Dal lavoro manuale dello scultore all’eccellenza italiana nel campo dell’innovazione, il progetto Pinocchio all’Opera vuole essere un percorso di avvicinamento immersivo nel teatro musicale, per superare la convinzione che l’Opera sia un’arte per pochi”.
L’esposizione prende avvio dal libro d’artista Pinocchio, di Domenico Paladino – noto come Mimmo Paladino – uno tra i maggiori artisti della Transavanguardia. Due cofanetti in legno contengono le 26 grandi tavole sciolte, tutte stampate a tiratura limitata e firmate dall’artista, facenti parte della Collezione Mingardi di Fondazione Cariparma.
Le tavole – create nel 2004 dal celebre artista, in una originale reinterpretazione della fiaba di Collodi – sono state realizzate secondo tecniche e stili differenti (acqueforti, acquetinte, serigrafie e collage di frammenti di legno e carta, oro e rame in foglia e acquerello) e risultano di eccezionale vivacità cromatica e compositiva. L’opera testimonia degli intensi rapporti che la ricerca di Paladino da sempre ha avuto con poesia e letteratura. L’insieme ripercorre i temi forti del racconto collodiano, in una ricerca visiva sospesa tra archetipo e simbolo contemporaneo.
In queste affascinanti carte, la vena poetica e la sottile sensibilità dell’artista uniscono caratteri della fantasia fanciullesca in cui bene e male, tristezza e gioia si avvicendano e scambiano in un girotondo di sogno e realtà.
In mostra, accanto alle tavole di Paladino sono esposte una trentina di edizioni del romanzo di Collodi stampate in Italia dall’inizio del ‘900 ai giorni nostri e conservate nella Biblioteca di Busseto di Fondazione Cariparma, a testimonianza della fortuna critica dell’edizione che uscì per la prima volta a puntate sul “Giornale per i bambini” nel 1881, dal 7 luglio al 27 ottobre, con il titolo Storia di un burattino e che terminava con la morte di Pinocchio impiccato alla quercia grande dagli assassini. L’insistenza di editore e piccoli lettori fece sì che il 16 febbraio 1882 Collodi ricominciasse a pubblicarne il seguito con il titolo le Avventure di Pinocchio che si conclusero il 25 gennaio 1883, quasi contemporaneamente all’uscita della prima edizione del volume Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino dell’editore Felice Paggi, con le illustrazioni di Enrico Mazzanti, che ebbe la primogenitura nella creazione dell’immagine di Pinocchio.
A completare l’allestimento sono infine le oltre 70 sculture in legno robotizzate di Pinocchio all’opera, un progetto ideato e promosso da Fondazione Nazionale Carlo Collodi in collaborazione con Sinapsi Group. Il progetto si propone di avvicinare il pubblico al teatro musicale attraverso un intermediario familiare: Pinocchio. Grazie al suo portato innovativo Pinocchio all’Opera è stato premiato dal Ministero della Cultura come uno dei migliori progetti dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale 2018. L’esposizione è composta da una serie di statue in legno realizzate dall’artista Mauro Olivotto, in arte “Lampo”, scultore delle Dolomiti bellunesi. I personaggi hanno le sembianze del burattino collodiano e rappresentano tutti gli elementi presenti in orchestra, ma anche le maestranze che lavorano dietro le quinte e 17 grandi personaggi che hanno fatto la storia della lirica italiana. Alcune delle sculture, robotizzate ad opera della Scuola di Robotica di Genova, si muovono e suonano arie tratte dalle più celebri opere del repertorio operistico. L’insieme è inoltre arricchita da 5 teatri d’opera riprodotti fedelmente in scala realizzati dall’artista Amedeo Piscino e da un pinocchio/Giuseppe Verdi, capace di rispondere alle domande del pubblico.
Nell’arco dell’esposizione, da settembre a dicembre, la mostra sarà approfondita da percorsi didattici dedicati alle scuole (primarie e secondarie di primo grado) e da 13 appuntamenti collaterali: sei laboratori per le famiglie (il sabato pomeriggio con il ciclo di appuntamenti A misura di bambino), sei incontri di approfondimento per il pubblico adulto attraverso conferenze e letture animate (Voci da fuori) e una rappresentazione teatrale (Il Mondo di Pinocchio).
Anche quest’anno l’attività di iniziative collaterali si avvale della collaborazione di Artificio società Cooperativa.