Festeggia il primo compleanno lo sport in Costituzione. Lo scorso settembre la pratica sportiva è stata inserita nella Carta costituzionale, con il riconoscimento del suo valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico. A trasformare questo principio in diritto garantito sono le oltre 120mila organizzazioni di promozione sportiva che ogni giorno lavorano per rendere lo sport una pratica accessibile per tutti.

È proprio lo sport sociale e inclusivo il protagonista della campagna #Unaltrapartita. Comunità in campo, promossa da Acri e Assifero, con le Fondazioni associate, in occasione della dodicesima Giornata Europea delle Fondazioni. Alla campagna partecipano le principali reti associative dello sport inclusivo: Aics, Csen, Opes, Sport for Inclusion, Uisp. L’iniziativa ha ricevuto il patrocinio Rai per la Sostenibilità ESG e la media partnership di Rai Sport. Dal 23 settembre al 1° ottobre, in tutta Italia, verranno organizzati oltre 130 eventi, tra spettacoli, incontri e appuntamenti che metteranno al centro lo sport per tutti.

Anche Fondazione Cariparma partecipa alla Giornata Europea delle Fondazioni, presentando tre progetti del territorio, sostenuti e supportati dall’Ente, che condividono i valori e gli obiettivi della campagna.

GIOCAMPUS INSIEME

Giocampus è il progetto per il benessere delle future generazioni con l’obiettivo di promuovere stili di vita sani e corretti attraverso un percorso di educazione fisica, alimentare ed ambientale specifico per ragazzi dai 5 ai 17 anni, unico in Italia. Il progetto è promosso da un’alleanza educativa pubblico–privata che vede protagoniste diverse istituzioni e agenzie educative della città di Parma. I contenuti e la metodologia del programma educativo di Giocampus sono elaborati e approvati da un Comitato Scientifico multidisciplinare che si avvale di nutrizionisti, esperti in ambito sportivo e motorio, psicologi dell’età evolutiva, pedagogisti e pediatri per la migliore garanzia di completezza e correttezza delle attività proposte. Il progetto accompagna i ragazzi durante tutto l’anno attraverso le sue tre fasi: Giocampus Scuola, Giocampus Neve e Giocampus Estate. Inoltre, attraverso il programma Giocampus Insieme, candidato da Fondazione Cariparma alla campagna #comunitàincampo, vengono attivati dei progetti di inclusione sportiva nelle classi che ne fanno richiesta: all’interno delle scuole primarie della città viene assegnato, in aggiunta al consulente Giocampus, un esperto in affiancamento ad ogni bambino diversamente abile o in difficoltà psicomotoria al fine di agevolare la strutturazione dei percorsi di inclusione attraverso il gioco e l’attività motoria. I due Consulenti Giocampus hanno la possibilità di lavorare in collaborazione sulla classe, ponendo l’accento sul carattere inclusivo dell’attività motoria e sul coinvolgimento di tutto il gruppo classe all’interno dell’attività. Il progetto, infatti, si rivolge non solo ai ragazzi certificati con L.104, ma anche a tutte quelle situazioni di difficoltà e disagio sociale e comportamentale che possano creare difficoltà all’interno di una classe.

ALL INCLUSIVE

Abbattere le barriere è lo scopo del progetto All Inclusive che apre le porte dello sport a bambine e bambini con una disabilità intellettiva o un disturbo del neurosviluppo. Partito a Parma sul modello di Reggio Emilia grazie ai fondi dell’edizione 2022 di Parma Facciamo Squadra, è sostenuto da un’ampia rete di associazioni, cooperative ed enti del terzo settore. Una rete che condivide l’importanza di creare contesti inclusivi dove tutti, senza distinzioni di (dis)abilità, possano praticare attività nel tempo libero. Un modo concreto per promuovere la cultura dell’inclusione fra compagni di squadra, famiglie e mondo dell’associazionismo sportivo e ricreativo.
Ciò che fa la differenza in questo percorso di integrazione, è che ogni giovanissimo atleta ha al suo fianco un tutor formato ad hoc per agevolare la partecipazione e l’inserimento all’interno del gruppo. Così atletica, basket, judo, calcio ma anche golf, danza e rugby diventano attività sportive alla portata di tutti, anche di chi, senza una figura al fianco, difficilmente riuscirebbe a inserirsi in una squadra. L’esperienza insegna che, quando il progetto funziona, tutti ne beneficiano: i diretti protagonisti che possono assecondare le proprie inclinazioni scegliendo, alla pari di qualsiasi bambino, l’attività da svolgere nel tempo libero; le famiglie che hanno l’opportunità di fare svolgere ai figli un’attività extrascolastica insieme ai coetanei; il gruppo che, accogliendo, si confronta con la diversità e ne scopre la ricchezza.

FUORI GIOCO

Fuori Gioco è un progetto che offre alle giovani generazioni opportunità aggregative, educative e ricreative diversificate, in un’ottica di promozione dell’inclusione e di stili di vita sani, sostenibili e compatibili con le esigenze di salvaguardia e di tutela dell’ambiente e della natura.
Il progetto è nato in uno dei quartieri della città di Parma dopo un percorso di osservazione e di ascolto dei giovani e delle famiglie residenti. Dopo il suo primo anno di sperimentazione, durante il quale il progetto è riuscito a coinvolgere una rete di partner capaci di offrire ambienti di apprendimento esperienziali e collaborativi, Fuori Gioco si sta piano piano espandendo su tutta la città. Un coinvolgimento, assolutamente attivo, di soggetti eterogenei della comunità locale: società sportive, associazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, professionisti, scuole e istituzioni locali che concorrono tutti a generare un impatto sociale, culturale ed economico a favore dei giovani e della comunità. L’obiettivo dell’iniziativa è dunque quello di promuovere la nascita di una comunità aperta, inclusiva, coesiva, collaborativa, comunitaria e sostenibile, dando risposta al bisogno di nuovi spazi e nuove opportunità emerso dalle fasce adolescenziali e pre-adolescenziali della popolazione.

Lo scenario della partecipazione sportiva nel nostro Paese non è roseo. Gli italiani che fanno sport sono poco più di 20 milioni (il 34,5% della popolazione). Questo ci porta ad essere in testa alle classifiche mondiali per indice di sedentarietà (siamo al 4° posto tra gli adulti e al 1° tra i minori). Esiste un evidente divario di genere: le donne sono solo il 43,3% della popolazione sportiva. E si sta aprendo anche una questione generazionale: i giovani fanno sempre meno sport (fuori da scuola). Inoltre, le persone con disabilità che riescono ad accedere allo sport sono la metà di quelli senza limitazioni. Le ragioni principali di questi divari sono i costi elevati, la carenza di strutture, l’esempio famigliare. Crescono anche le ragioni psicologiche che spingono i ragazzi all’abbandono: soprattutto ansia e burnout. A questo scenario risponde il Terzo settore: un terzo delle organizzazioni non profit italiane si occupa di sport, grazie anche a quasi il 20% di tutti i volontari italiani.

«Sebbene sia stato recentemente riconosciuto in Costituzione, oggi in Italia lo sport non è ancora davvero per tutti. Per questo è necessario valorizzare il lavoro importantissimo delle oltre 120mila organizzazioni del Terzo settore che, in tutta Italia, si occupano di promozione dell’attività sportiva, coinvolgendo chi lo sport ha smesso di praticarlo o chi vorrebbe, ma non ha i mezzi o le abilità fisiche per praticarlo. Anche su questo fronte, le Fondazioni di origine bancaria sono da sempre a fianco del Terzo settore, assicurando un costante supporto economico e progettuale, per contribuire a fare in modo che lo sport possa affermarsi come un potente volano di benessere e di socialità, per far crescere comunità davvero coese e inclusive» ha dichiarato Giovanni Azzone, presidente di Acri.

Stefania Mancini, presidente di Assifero ha aggiunto: «Le fondazioni ed enti filantropici in Italia, come in Europa, giocano un ruolo distintivo nel contribuire alla costruzione di un futuro equo. Lo fanno prestando attenzione alle esigenze dei territori, mettendo al centro le comunità e le persone più vulnerabili, dando loro una voce. In questa XII Giornata Europea delle fondazioni ed enti filantropici, Acri e Assifero raccolgono e raccontano le storie ed esperienze di quelle fondazioni che, da Nord a Sud, da Est a Ovest del Paese, vedono lo sport come potente strumento di aggregazione e coesione sociale e di miglioramento del benessere dell’individuo. Per far fronte alle sfide complesse e interconnesse del nostro tempo, come fondazioni ed enti filantropici abbiamo il dovere di scendere in campo, collaborare e condividere insieme l’impegno di costruire un futuro in cui nessuno venga lasciato indietro».

«Partecipando alla Giornata Europea delle Fondazioni ci mettiamo al fianco delle altre 85 fondazioni italiane che, come noi, sostengono iniziative locali impegnate nel contrasto alle disuguaglianze sociali e nella promozione di un benessere comunitario sempre più condiviso e accessibile. In particolare quest’anno, aderendo alla campagna #comunitàincampo, abbiamo presentato tre progetti che vogliono essere rappresentativi di tutte quelle realtà, da noi sostenute, che sul territorio parmense fanno dello sport un mezzo di diffusione di benessere psicofisico e di inclusione sociale, con l’obiettivo di contrastare le deludenti statistiche dell’attuale scenario italiano in materia di sport e sedentarietà. È importante celebrare l’impegno delle Fondazioni per ricordare a noi stessi e alla nostra comunità il nostro ruolo di promotori sociali e la nostra presenza al fianco del terzo settore» ha sottolineato Franco Magnani, presidente di Fondazione Cariparma

Per maggiori informazioni: www.unaltrapartita.it