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La mostra dedicata al pittore parmense Roberto Guastalla (1855 – 1912), ha inteso contribuire alla migliore conoscenza di un interessante momento della cultura figurativa a Parma – negli anni tra la fine del secolo XIX e gli inizi di quello successivo – presentando, per la prima volta, la complessa, affascinante e pressoché sconosciuta figura di questo artista.

La produzione di Guastalla, per lo più custodita in collezioni private e nota fino ad oggi a pochi specialisti, è stata documentata attraverso un’importante serie di opere assolutamente inedite.

Con oltre un centinaio di pezzi fra tele, bozzetti preparatori, disegni e fotografie, è stata ripercorsa tutta la produzione del pittore. Guastalla riceve la propria formazione all’Accademia Parmense, sotto l’insegnamento di Guido Carmignani, acquisendo una solida preparazione di pittore di paesaggio, come dimostra la tela del 1887 “Porto di Martorano sul Taro”.

Nel contesto scolastico, grazie anche all’autorevole fama di cui gode a Parma Alberto Pasini, Guastalla entra in contatto con un genere di grande fortuna in quegli anni e che diventerà dominante nella sua produzione: l’Orientalismo.

Non si tratta però di un genere assorbito indirettamente, bensì di una passione giovanile che prende forma, nel corso degli anni, dalla conoscenza diretta del vicino Oriente.

Come sottolinea il titolo della mostra, Guastalla diventa un “pellegrino del sole”, continuamente in viaggio verso l’Egitto, il Marocco, e le vaste regioni dell’Impero Ottomano, a cominciare dal 1886 fino al 1908, quando attraversa per l’ultima volta il Mediterraneo, per recarsi in Tunisia e Numidia.

La formazione di paesaggista rimane determinante; durante i viaggi il pittore punta il proprio occhio attento e allenato alla ripresa dal vero sulle città di Fez, Mekinez, Damasco o Il Cairo, dando vita ad una serie di disegni e soprattutto di bozzetti, che costituiscono uno degli aspetti più interessanti e originali della produzione di Guastalla.

Durante i viaggi il pittore non porta soltanto pennelli e colori, ma è accompagnato dalla macchina fotografica, con la quale documenta ampiamente i paesaggi, le architetture e i costumi dei paesi che visita. L’uso della fotografia come reportage di viaggio e supporto per la realizzazione di opere, è un altro degli aspetti che la mostra ha documentato con ampiezza, attraverso un grande numero di stampe originali eseguite dallo stesso pittore.

Guastalla partecipa attivamente alla vita artistica cittadina, presentando costantemente opere, a cominciare dal 1879, alle esposizioni triennali della locale Società d’Incoraggiamento. Egli è però attento alla più ampia realtà artistica italiana; non è quindi irrilevante che partecipi a numerose esposizioni sul territorio nazionale (Bologna 1888, Milano 1891, Firenze 1892).

La mostra è stata completata con il catalogo, presentato da Rossana Bossagllia, curato da Roberto Cobianchi, Anna Mavilla, Roberto Spocci, edito dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Parma.

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