1740
26 febbraio. Giambattista Bodoni nasce da famiglia di tipografi a Saluzzo dove compie i primi studi di umanità e il suo tirocinio professionale, anche come intagliatore in legno. Prosegue l’attività tipografica a Torino sotto la guida di Francesco Antonio Maiarese
1758
15 febbraio. Parte per Roma dove sarà impiegato come torcoliere, disegnatore di lettere e fregi in legno e compositore di caratteri esotici presso la Stamperia poliglotta di Propaganda Fide. Studia lingue orientali all’Università La Sapienza. A Roma rimarrà fino al 1766.
1759
Da quest’anno, fino al 1763, è documentata la sua collaborazione ad alcune pubblicazioni: Alphabetum Tibetanum del padre Giorgi; Pontificale, Rituale e Theotokia captoarabi del vescovo Tuki. Per l’opera del Giorgi fornì anche fregi firmati con le sue iniziali; per il Pontificale e per il Rituale stampò prove di frontespizi con il suo nome.
1766
Lascia Roma col proposito di andare a Londra, ma a Saluzzo si ammala. Rimarrà in patria circa due anni sperimentando l’incisione e la fusione di caratteri.
1768
24 febbraio. Arriva a Parma per impiantarvi e dirigervi la Stamperia Ducale, chiamato dal Ministro Du Tillot su suggerimenito di padre Paciaudi che l’aveva conosciuto e apprezzato a Roma.
Ottobre. Esce quello che è considerato il suo primo libro: I Voti. Canto per La felicemente restituita salute di. . . Guglielmo Du Tillot.
In ottavo.
1769
Collabora con l’architetto Petitot e l’incisore Bossi a varie pubblicazioni occasionali, tra cui : Ara Amicitiae.
In folio. A memoria della visita dell’imperatore Giuseppe II. Le feste d’Apollo celebrate sul teatro di Corte. . .
In quarto.
Descrizione delle Feste celebrate in Parma. . . per le nozze del duca Ferdinando con l’arciduchessa d’Austria Maria Amalia. In folio, il più bel libro italiano di feste.
Inizia pure la collaborazione con l’orientalista De Rossi: In nuptiis augustorum principum. . . Poemata Poliglotta.
In quarto. Le iscrizioni esotiche sono solo in parte tipografiche.
1771
Fregi e Maiuscole incise e fuse da Giambattista Bodoni. . .
In ottavo. Il suo primo saggio tipografico con cui comincia la serie dei suoi Manuali, ossia campionari di caratteri.
1772
Discorsi accademici. . . del conte Castone Della Torre Rezzonico.
In ottavo. Libro molto grazioso con le incisioni del Bossi.
4 agosto. Con il numero di questo giorno gli viene affidata la stampa della «Gazzetta di Parma».
1773
Versi sciolsi e rimati di Dorillo Dafnio.
In ottavo. Come il precedente con le incisioni del Bossi.
1774
Pel solenne battesimo di S. A. R. Ludovico Principe Primogenito. . . Iscrizioni esotiche a caratteri novellamente incisi e fusi.
In quarto. Primo opuscolo i cui caratteri orientali sono interamente tipografici.
1775
Epithalamia exoticis linguis reddita.
In folio. Per le nozze del principe ereditario di Piemonte e Maria Cilotilde di Francia. È il suo terzo saggio tipografico con 25 caratteri orientali diversi, ricco anche di 139 incisioni del Volpato e altri: il suo primo grande capolavoro.
1779
Atti della solenne Coronazione fatta in Campidoglio della insigne poetessa. . . Corilla Olimpica.
In quarto.
Opere poetiche del Signor Abate Carlo Innocenzo Frugoni. . .
9 voll. in ottavo. Il vol. X (supplemento) è più tardo.
1780
Opere di Antonio Raffaello Mengs . . . pubblicate da D. Giuseppe Niccola D’Azara.
2 voll. in quarto. Azara, ambasciatore del Re di Spagna a Roma è suo grande ammiratore e mecenate.
1782
È nominato Tipografo di camera di Carlo III di Spagna.
Cours d’étude pour l’instruction du Prince de Parme. . . Par M. l’abbé de Condillac.
13 voll. in ottavo. Porta il falso luogo di stampa “Aux deux Ponts” e la data 1782, ma in realtà fu iniziato nel 1769 ed era già finito nel 1773.
Essai de caractères Russes gravés et fondus par Jean Baptiste Bodoni. . .
In folio. In occasione della venuta del principe Paolo di Russia e della consorte.
1783
Gestorum ab Episcopis Salutiensibus. . .
In ottavo. Per la nomina del condiscepolo Lovera a vescovo di Saluzzo, con 54 rami e le pagine contornate a pezzi mobili.
1784
Upomnema Parmense in adventu Gustavi III. . .
In folio. Stupendo omaggio al re di Svezia in visita a Parma.
Prose e versi per onorare la memoria di Livia Doria Caraffa. . .
In quarto. Con numerosissime incisioni nel testo e fuori testo.
Anacreontis Teii Odaria. . .
In ottavo. Con splendidi caratteri minuscoli greci. Dedicata al de Azara.
1785
Odi di Anacreonte.
Altra edizione, in quarto, in greco, tutta in caratteri maiuscoli.
Opuscoli di Agostino Gerli.
In folio. Con le belle figure della mongolfiera.
Il Re Ferdinando IV delle Due Sicilie e la Regina Maria Carolina gli fanno visita.
Lettre de J. B. Bodoni. . . à Monsieur le Marquis de Cubières.
In quarto.
1786
Gli amori pastorali di Dafni e di Cloe di Longo Sofista tradotti. . . dal Commendatore Annibal Caro.
In quarto. Finanziato da un gruppo di 56 bibliofili, è un capolavoro. Nelle poche copie stampate in più, è per la prima volta apposta la scritta Impresso co’ caratteri bodoniani.
Altra edizione del Longo in greco, preceduta da uno studio del Paciaudi. In quarto.
Aristodemo. Tragedia dell’Abate Vincendo Monti.
In quarto.
1787
Versi dell’Abate Vincendo Monti.
2 voll. in ottavo.
1788
Manuale tipografico.
In quarto e in ottavo. Cento caratteri latini tondi, 50 corsivi e 28 greci.
Serie di Majuscole e caratteri cancellereschi.
In folio. Splendido Manuale mai portato a compimento, ma già in parte diffuso dal 1782.
Saggio di Poesie campestri del Cavalier Pindemonte.
In ottavo.
Viaggio a Bologna, Firenze, Roma e Napoli. Ovunque è accolto dalle più alte autorità, sovrani, papa e cardinali, e dai letterati. A Roma è ospite del de Azara col quale progetta l’edizione dei classici latini, greci e italiani.
1789
In funere Caroli III Hispan. Regis. . . Oratio. . .
In folio e in quarto. Con le incisioni di Morghen e Volpato.
Aminta Favola boschereccia di Torquato Tasso.
In quarto. I versi sciolti della dedica alla marchesa Malaspina sono tra i migliori del Monti. Bellissimo libro.
In marzo è a Milano e a Pavia. Invitato ad assumere la direzione della Reale Stamperia di Milano rifiuta, come farà in seguito di fronte agli altri inviti delle autorità francesi della Lombardia.
Lo visitano le principesse di Francia zie di Luigi XVI e il conte di Provenza, futuro Luigi XVIII.
1790
In luglio è ai bagni di Lucca a curare la sciatica.
Per la stampa dei classici patrocinati dal de Azara, che avrebbe voluto il tipografo a Roma, il duca Ferdinando gli concede ufficialmente di aprire una stamperia particolare posta nei suoi appartamenti parmensi, e dalla quale uscirà la sua produzione migliore, cominciando dall’Orazio del 1791.
1791
19 marzo. Sposa Margherita Dall’Aglio, amorevole collaboratrice e continuatrice della sua opera.
- Horatii Fiacci Opera.
In folio. Il primo, splendido classico stampato
dai suoi torchi privati per il de Azara.
The Castle of Otranto di Horace Walpole.
In ottavo. Per conto del libraio londinese J.Edwards.
Anacreonte.
Le odi in greco e il commento latino sono in caratteri tutti minuscoli nella edizione in sedicesimo; tutti maiuscoli in quella in ottavo. Pregiatissimi volumi in piccolo formato.
Odi dell’Abate Giuseppe Parini. . .
In ottavo. Ristampate nel 1799.
1792
Callimaco.
Greco e italiano, due superbe edizioni in folio e una in quarto per le nozze di Carolina Teresa di Borbone con Massimiliano di Sassonia.
Le stanze di Messer Angelo Poliziano. . .
In quarto.
Britannia, Lathmon, Villa Bromhamensis di Robert Hampden.
In folio. Magnificamente stampato.
Gli fa visita Augusto Federico figlio di Giorgio III d’Inghilterra.
1793
Luglio. Carlo IV di Spagna gli aggiunge al titolo di Tipografo di camera una pensione annua di seimila reali.
De Imitatione Christi.
In folio. Dedicato a Don Ludovico principe ereditario di Parma.
- Virgilii Maronis Opera.
2 voll. in folio. È il secondo dei classici per il de Azara.
Elegia Inglese di Tommaso Gray sopra un cimitero campestre.
In quarto. Due traduzioni italiane e una latina.
Poems by Mr. Gray.
In quarto.
Longinus De Sublimitate.
In folio e in quarto. In greco e latino. Con dedica a Pio VI.
Aminta. di T. Tasso.
Splendido in folio.
1793
Gabrielis Faerni. . . fabulae centum
In quarto.
Pastor Fido di Giambatista Guarini.
In folio e in quarto.
1794
The Seasons. By James Thomson.
In folio.
La Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso. 3 voll. in folio. Dedicata a Carlo IV. Altra edizione pure splendida in 2 voll.
Teofrasto (I caratteri).
In folio e in quarto. In greco. La prefazione è di Bodoni.
Catulli, Tibulli, Propertii Opera.
In folio.
1795
La Divina Commedia di Dante Allighieri. 3 voll. in folio. Con dedica a Ludovico di Borbone. Si esaurì subito.
- Cornelii Tariti Opera.
3 voll. in folio. Dedicata al duca Ferdinando e tirata in soli 30 esemplari.
Schermi poetici e pittorici.
Di Giovanni Gherardo De Rossi con incisioni del Texeira Barreto o del Rosaspina. Varie tirature in ottavo e in quarto. Tra i suoi libri più fortunati.
La Religion vengée. Del cardinale di Bernis.
In folio, in quarto e in ottavo.
Colutus. Raptus Helenae.
In folio. Dai bellissimi caratteri greci.
Giugno. Subisce il furto di cento paginette di caratteri esotici approntate per il suo Manuale.
Settembre. È a Bologna ospite, festeggiato e onorato, del conte Marescalchi.
13 novembre. Inizia i rapporti con Pietro Miliani, fabbricante di carta a Fabriano.
1797
È colpito per tre mesi da podagra.
Manda caratteri in varie parti d’Italia, alla Regia Stamperia di Madrid e in altre parti d’Europa.
Lavora al Petrarca in 2 voll. in folio, al Cornelio Nepote e al Sallustio, entrambi in quarto, e alle Iscrizioni latine del Paciaudi : queste ultime usciranno nel 1798, gli altri volumi nel 1799.
1798
Compera il podere Pozzetto fuori Parma verso Reggio.
Maggio. Lo visita il de Azara sulla via di Parigi dove è nominato ambasciatore. Si ritrovano a Milano e proseguono insieme per Torino.
Soggiorno trionfale a Torino e Saluzzo.
Nel dicembre i sovrani piemontesi, costretti all’esilio dai francesi, passano per Parma e visitano Bodoni, che poco prima avevano ricevuto alla Venaria Reale.
Manda gratis a Parigi i suoi alfabeti Fenicio e Palmireno, richiestigli dalla Tipografia Nazionale.
1799
I Didot lo attaccano censurando la scorrettezza del testo delle sue edizioni, in special modo, e a torto, il Virgilio.
1800
Pitture di Antonio Allegri detto il Carreggio. . . nel Monistero di San Paolo.
In folio col testo italiano, francese e spagnolo e le magnifiche incisioni in sanguigna del Rosaspina su disegni quasi tutti del Vieira già eseguiti nel 1794.
II Mattino. . . di Giuseppe Parini.
In ottavo.
Poesie di Ippolito Pindemonte. . .
2 voll. in ottavo.
Aesopi Phrygii fabulae . . .
In folio. In greco e latino su due colonne.
1801
26 dicembre. Subisce un grave furto di preziosi, per lo più doni ricevuti dalla munificenza dei principi.
1802
Dicembre. Un incendio presto domato nella sua casa mette in pericolo la sua stamperia.
1803
Orazione funebre in morte di D. Ferdinando I. . .
In folio, in quarto e in ottavo. Col testo del Giordani recitato il 15 dicembre precedente.
17 agosto. Per aver offerto gratuitamente la stampa dell’Orazione, l’Anzianato di Parma gli conferisce la cittadinanza onoraria e fa poi coniare medaglie d’oro, d’argento e di bronzo col suo ritratto.
Prende corpo il progetto della stampa dell’Iliade greca con l’aiuto del Governo Cisalpino.
1805
Omero, Inno a Cerere.
In folio. Pubblicato come saggio di prova dell’Iliade greca. Con dedica a Francesco Melzi d’Eril.
Maggio. È ricevuto in udienza da Pio VII, di passaggio a Parma, che lo sollecita a superare la parigina Oratio Dominica del Marcel con la stampa di un’edizione più ricca di lingue e caratteri.
27 luglio. Napoleone in visita a Parma chiede di Bodoni e lo avrebbe ricevuto volentieri se il tipografo non fosse stato al letto per un attacco di podagra.
Suo tracollo fisico dopo una cura sbagliata.
1806
Gennaio. Il governo lo nomina Maire aggiunto della città di Parma.
Medaglia d’onore decretata dal Pubblico di Parma al celebre Tipografo Gio: Batista Bodoni Cittadino Parmigiano.
In folio e in quarto.
Descrizione del Foro Bonaparte.
In folio con le incisioni dai progetti dell’architetto Antolini.
Il Bardo della Selva Nera. . . Di Vincenzo Monti.
In folio, in quarto e in ottavo piccolo e grande. Con dedica a Napoleone. L’edizione in folio è uno dei suoi capolavori.
Oratio Dominica in CLV linguas versa . . .
In folio. Ricca di ben 215 caratteri diversi latini, greci ed esotici per le versioni del Pater noster. Con dedica al viceré Eugenio.
Maggio. Invia all’Esposizione di Parigi, su sollecitazione del governatore Junot, quattordici sue edizioni e si aggiudica la medaglia d’oro del primo premio.
Luglio. È a Milano per portare l’Oratio Dominica a Eugenio di Beauharnais e ne è ospite a Monza.
1807
Swiatynia Wenery w Knidos (II tempio di Cnido). In quarto. In polacco con caratteri espressamente disegnati.
È esentato dal pagamento delle imposte come “sommo Artista”.
19 dicembre. È scelto fra i dodici principali cittadini inviati a complimentare Napoleone ad Alessandria.
1808
Omero, Iliade greca.
3 voll. in folio. Con dedica a Napoleone. La sua opera più monumentale, uno dei capolavori della tipografia d’ogni tempo.
Gennaio. Riceve una gratificazione di mille luigi d’oro e una pensione annua di milleduecento lire italiane dal viceré Eugenio.
19 luglio. È collocato nella lista per la Deputazione del Corpo legislativo.
Agosto. Riceve una pensione dal re di Napoli, Gioacchino Murat.
Novembre. Per aver inviato alla Stamperia di Propaganda Fide le matrici tonde e corsive di quattro caratteri, è remunerato da Pio VII con un mosaico in pietra dura raffigurante l’Ecce Homo di Guido Reni.
1809
Le più insigni pitture Parmensi. . .
In folio e in quarto. Splendida opera che vide la luce però solo nel 1816, con dedica della vedova Bodoni alla duchessa Maria Luigia. Le incisioni del Rosaspina su disegni del Vieira, fatte nel 1795, raffigurano anche i quadri portati a Parigi dai francesi.
Novembre. Re Gioacchino Murat, nella sua breve sosta a Parma, ammette alla sua presenza il solo Bodoni, che gli fa omaggio dell’intera collezione delle sue opere.
19 novembre. Fa testamento.
1810
21 gennaio. Lamberti presenta a Napoleone l’esemplare dell’Iliade in pergamena di Baviera.
Luglio. Napoleone assegna a Bodoni una pensione vitalizia di tremila franchi «in considerazione dei progressi che egli ha fatto fare all’arte tipografica».
1811
Tra le varie onorificenze riceve l’Ordine delle Due Sicilie.
Avutane l’autorizzazione e un’anticipazione finanziaria, inizia la stampa dei Classici francesi dedicati a Murat per l’istruzione del figlio Napoleone Achille.
Cimelio tipografico-pittorico offerto agli Augustissimi genitori del Re di Roma.
In folio e in quarto. Per la nascita del figlio di Napoleone gli Scherzi poetici e pittorici del De Rossi vi sono stampati in 40 caratteri diversi entro uguale spazio.
Péricles. . . Di Charles d’Alberge.
In quarto. Magnificamente stampato.
Maximes et Réflexions… Di La Rochefoucauld.
In folio e in quarto.
Songe de Poliphile. . .
2 voll. in quarto. Con dedica alla regina di Napoli Maria Carolina Murat.
1812
Bodoni è spesso ammalato.
Descrizione, del dipinto a buon fresco. . . dal Sig. Cavaliere Andrea Appiani. . .
In folio e in quarto. Con la data 1811, ma stampato agli inizi del 1812.
Les aventures de Télémaque. . . di Fénelon.
2 voll. in folio. Il primo dei classici francesi stampati per ordine di Murat, da Bodoni considerato il suo libro più perfetto.
16 febbraio. Lo visita il conte di Saint-Vallier per significargli la stima di Napoleone, come l’imperatore gli aveva ordinato di fare.
28 marzo. È decorato con l’Ordine imperiale della Réunion e riceve il dono di diciottomila franchi.
Napoleone regala all’Imperial Biblioteca di Parigi (ora Bibliothèque Nationale) l’esemplare in pergamena dell’Iliade. Il secondo esemplare in pergamena offerto a Eugenio di Beauharnais è dal 1929 presso la Biblioteca Palatina di Parma, e ora fra le opere del Museo Bodoniano.
1813
30 novembre. Sua morte. Se ne diffonde il triste annuncio per la città col suono della maggiore campana del Duomo, il Bajon, riservata alle famiglie e ai personaggi più illustri.
2 dicembre. Sono celebrate le sue esequie, a cui partecipano i capi del governo, della municipalità e di tutti i corpi scientifici e letterari. Il suo corpo è tumulato nel cappellone nord della cattedrale, mentre il cuore e i visceri sono nella quarta cappella destra della chiesa di S. Bartolomeo in Ghiaia.
La vedova, dopo aver portato a termine le opere iniziate da Bodoni tra cui Racine (1813), La Fontaine e Boileau (1814) e il grande Manuale in due volumi (1818), prosegue in proprio l’attività tipografica.