Giuseppe Alinovi
(1811 – 1848)

Lago Santo
matita e acquerello su carta, 1841 (?)

Carissimi visitatori ‘virtuali’, sappiamo dalle vostre mail che i #Respiri d’Arte# vi sono piaciuti, vi hanno coinvolti e qualche volta, stimolati a scrivere letture di opere d’arte. 
Il 2 giugno riapriremo il museo alle visite seguendo naturalmente le indicazioni del governo per assicurare la sicurezza sanitaria dell’ambiente. Questa iniziativa di “museo on line”, tuttavia, proseguirà.
Questo fine settimana vi proponiamo una gita in montagna e la nostra guida è Pietro Vicari, docente di lingua francese al Paciolo-D’Annunzio di Fidenza e soprattutto appassionato della pittura dell’Ottocento. Buona lettura!

L’acquerello rappresenta una veduta del Lago Santo ed è firmato da Giuseppe Alinovi.

Da un documento di pagamento conservato in Archivio di Stato e datato 13 maggio 1842, si può presumere che la committente fu di tutto rilievo, Maria Luigia duchessa di Parma, Piacenza e Guastalla e che, l’anno successivo, l’opera a soggetto Lago Santo venne pagata trecento lire nuove. Tale cifra è presumibilmente stata concordata per un dipinto. Questo acquerello allora potrebbe essere il bozzetto che Alinovi mostrò alla duchessa; tale ipotesi è avvallata dal fatto che il foglio è incollato su un cartoncino grigio su cui sono state tracciate 2 linee di contorno del disegno, come se dovessero segnare una incorniciatura, tipiche di una presentazione in ‘bella copia’.
L’opera fa sicuramente parte della serie di vedute paesistiche delle strade di Parma e di Pontremoli che Alinovi disegna perla corte.
Il Lago Santo è il più vasto della provincia di Parma e il lago naturale più esteso di tutta l’Emilia Romagna. Di origine glaciale, è situato a ben 1.507 m di altitudine e fa parte del Comune di Corniglio. Il crinale appenninico divide la Provincia di Parma da quella di Massa Carrara. Da esso ha origine il torrente Parma; fa parte del “Parco dei 100 laghi”.
Il dipinto è una veduta tardo romantica tipica dell’Ottocento con un’attenta analisi dei dettagli, dalle onde del lago, ai rami e alle foglie delle piante.

Sul fondo, una leggera foschia rende meno distinti i particolari. Si intravvedono due casette

e una è forse quella che nel 1882 sarà trasformata in rifugio del CAI – Club Alpino Italiano – per fornire riparo e ricovero agli escursionisti e che nel 1935 fu dedicato a Giovanni Mariotti, sindaco della città di Parma, senatore del Regno e presidente della sezione CAI di Parma dal 1893 al 1935. Esiste tuttora per accogliere i turisti e gli escursionisti.

È bello quel tronco d’albero senza rami che sembra invitare lo sguardo al lago.

Infine la cornice è sobria ed originale. È proprio la sua! Ha 180 anni!

testo di Pietro Vicari