La Collezione Renato Bruson. Boldini, Fattori, Lega, Segantini, Signorini e i vedutisti veneti dell’Ottocento
28 Settembre 2014 - 25 Gennaio 2015
Il giorno 28 maggio 2014 un atto notarile controfirmato dalle parti ha sancito l’avvenuta donazione, da parte di Renato e Tita Bruson, della collezione d’arte di loro proprietà alla Fondazione Cariparma, collezione che verrà collocata nei locali della Fondazione che ha sede nel Palazzo Bossi Bocchi, nel cuore della storica città.
La Collezione Renato Bruson è stata già trasferita nella sede della Fondazione, nei prossimi mesi sarà fatta oggetto di accurata catalogazione e indagine storica da Fernando Mazzocca e Carlo Sisi, incaricati dalla Fondazione di curare il catalogo della mostra temporanea che verrà allestita per il pubblico fino a tutto il 2014, dopo di ché la Donazione Renato Bruson sarà definitivamente collocata nelle sale dei piani superiori.
La collezione di Renato e Tita Bruson è il frutto di costante e appassionata ricerca che ha permesso di creare dal nulla un corpus che negli anni si è arricchito sempre più mediante acquisti mirati e selezionati secondo una precisa direzione di scelta nell’ambito dell’arte pittorica italiana a cavallo tra il XIX e il XX secolo.
La donazione comprende settanta opere; vi figurano importanti firme, ad esempio Giovanni Boldini (ben quattordici sono le opere del maestro ferrarese in collezione), Francesco Paolo Michetti, Giovanni Segantini, Pompeo Mariani; figurano anche nella collezione grandi macchiaioli toscani (Giovanni Fattori è presente con quattro opere), poi Silvestro Lega, Telemaco Signorini, Niccolò Cannicci e importanti vedutisti veneti: i fratelli Guglielmo e Beppe Ciardi, Pietro Galter e Pietro Fragiacomo, Leonardo Bazzaro, Italico Brass e Ettore Tito.
“Si tratta di un gesto di grande fiducia e stima nei confronti della Fondazione Cariparma e dell’intera comunità parmense”, spiega il Presidente Prof. Paolo Andrei, “è questo motivo di grande orgoglio e riconoscenza nei confronti del Maestro Bruson e della consorte. L’impegno della Fondazione sarà quello di conservare il considerevole patrimonio artistico ricevuto e di consentirne la massima fruizione”.
Perché Parma? Perché Parma per Renato e Tita Bruson è la città dove hanno trovato i loro migliori amici, perché Parma è la città del Teatro Regio dove Bruson, debuttando in una importante serata nella “Forza del destino” di Verdi, iniziò l’ascesa verso una grande carriera che lo avrebbe proiettato nei più importanti teatri italiani e stranieri e sotto la direzione dei più importanti direttori d’orchestra. Il legame con Parma si rinnoverà molte volte nel corso di una gloriosa ultracinquantennale carriera, suggellandosi tra l’altro nel 1985 con il conferimento della cittadinanza onoraria.
“Tita ed io (afferma il M° Bruson) abbiamo scelto come sicura dimora per la nostra amata collezione la Fondazione Cariparma fermamente convinti che la lungimiranza del suo Presidente propizierà con ogni mezzo e in ogni occasione il grande messaggio d’arte che tanti pittori hanno impresso sulle tele, che noi abbiamo amorevolmente custodito e che da ora in poi rendiamo pubbliche soprattutto per i giovani di oggi, di domani, di sempre”.
La critica nazionale e internazionale ha sempre riconosciuto a Bruson straordinarie doti di cantante attore, mentre importanti musicologi lo definiscono cantante di portata storica.
Nel corso della sua carriera Bruson ha ricevuto riconoscimenti, attestati, premi, etc…
Tra essi eccone alcuni: Laurea Honoris Causa in materie letterarie conferita dall’Università di Urbino, Rettore Carlo Bo; Cavaliere di Gran Croce della Repubblica Italiana; Membro d’onore della Staatsoper di Vienna; Commenda del sovrano militare Ordine dei Cavalieri di Malta; Membro dell’Accademia Medicea.
I media si sono abbondantemente occupati di Renato Bruson, etichettandolo volta per volta come Verdiano, Donizettiano, etc… Ma qualsiasi etichetta sarebbe riduttiva per una personalità artistica considerata dalla critica musicale come una delle più importanti nella storia del melodramma.