Per quanto ipotesi storiografiche riportino l’origine della fabbrica agli anni appena antecedenti o successivi all’anno Mille, nessun documento ha mai potuto offrire conferma definitiva circa la datazione dell’edificio originario. La prima data univocamente certa – 1230 – è quella che deriva dalla citazione di Careno nel Capitulum seu Rotulus Decimarum, uno dei documenti più antichi della storia ecclesiastica parmense.
Alla metà del XV secolo l’originario impianto romanico subì una rilevante trasformazione, cui seguirà una seconda importante fase agli inizi del 1700 con significative modifiche, in particolare la realizzazione dei porticati laterali ad uso dei numerosi pellegrini. Allo stesso periodo si riferirebbe la radicale trasformazione degli interni ancor oggi visibile, nascondendo per lunghi anni il ciclo di pitture ed affreschi che arricchivano invece le pareti della navata centrale e l’intero sistema delle volte.
I numerosi interventi edilizi sulla chiesa di Careno furono via via sollecitati da un’affluenza devozionale costante, particolarmente numerosa in occasione dei Giubilei, di cui sono ancora conservati i registri delle presenze a partire almeno dal 1500.
In particolare, nel Santuario, oggi dedicato alla Beata Vergine Assunta e dichiarato tale nel 1902 dal Vescovo di Parma, si venera un’immagine della Madonna detta comunemente “dei matti” perché ad essa si rivolgono i sofferenti di malattie nervose.
Ogni anno, il giorno 15 agosto viene celebrata la festa della Madonna: cita Dall’Olio che «Nel 1842 nei giorni 14 e 15 agosto furono presenti in Careno oltre 30.000 persone…; in tale occasione nove bottiglieri, venuti da Pellegrino e da Vianino, vendettero quasi tre mezze di vino ciascuno».
L’inaugurazione dei restauri è avvenuta il 31 marzo 2007.