I mammografi di tutte le Unità Operative dell’Azienda USL di Parma, sia ospedaliere sia territoriali, sono stati digitalizzati. Si è infatti concluso un percorso di rinnovamento tecnologico che ha portato all’acquisto di cinque nuove apparecchiature mammografiche digitali acquistate grazie al contributo di 1 milione e 62mila euro da parte della Fondazione Cariparma che, nel 2010, ha inoltre sostenuto i costi di spedizione delle lettere di invito inviate ai cittadini per partecipare agli screening oncologici, per la prevenzione dei tumori al seno, al collo dell’utero e al colon retto.
Le nuove attrezzature, già operative, sono state installate: due al Centro Senologico “Bagnasco” di Parma e una in ciascuna sede di screening all’Ospedale di Vaio, a San Secondo e all’Ospedale di Borgo Val di Taro.
La digitalizzazione dell’intera produzione mammografica della provincia di Parma è finalizzata alla creazione di una rete tra i centri diagnostici del territorio ed alla realizzazione di un archivio informatizzato e centralizzato delle immagini che rende possibile la condivisione delle informazioni a tutti i professionisti e consente di eliminare l’utilizzo della pellicola delle immagini.
La digitalizzazione si basa sull’acquisizione di un sistema PACS (Picture Archiving and Comunication System) dotato di programmi che consentono di memorizzare tutte le immagini prodotte dai mammografi digitali e di rendere disponibile tale archivio in tempo reale per successivi richiami ed ulteriori consultazioni da parte di tutti i medici radiologi operanti in provincia. Ciò vuol dire che non appena viene eseguito un esame in una qualsiasi sede, dopo pochi minuti lo studio è disponibile a qualsiasi operatore presente in rete. La definizione di ‘Rete mammografica’ nasce proprio perché dalle stazioni di refertazione installate nei vari siti, dotate di monitor ad alta definizione, è possibile, in ogni momento, richiamare e visualizzare un qualunque esame, recente o precedente, ovunque esso sia stato effettuato.
Inoltre, la possibilità di visualizzare le immagini a monitor consente ai medici radiologi di utilizzare nuovi potenti strumenti di elaborazione come, ad esempio, l’ingrandimento di dettagli, la gestione di luminosità e contrasto, l’evidenziazione di particolari anatomici, l’annotazione di testi, misurazioni di massima precisione, l’adozione di sistemi per l’individuazione assistita delle lesioni). Ciò comporta, quindi, un deciso miglioramento a supporto delle capacità di analisi del medico radiologo ed una migliore qualità della prestazione ad evidente vantaggio delle donne che si sottopongono all’esame.