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Nel 1889 Giuseppe Giacosa scriveva: “Il Verdi non è goloso, ma raffinato; la sua tavola è veramente amichevole, cioè magnifica e sapiente: la cucina di Sant’Agata meriterebbe l’onore delle scene…”.
Fra le lettere e le poche altre testimonianze sull’argomento sarà ripercorso il rapporto che Giuseppe Verdi e la sua consorte ebbero con il cibo e l’arte della cucina e della tavola in genere.

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