I lavori in corso negli spazi interni della sede di Teatro Due (conclusione prevista il 2 ottobre) hanno offerto la possibilità di presentare il cartellone della stagione 2023-2024 nella particolare “scenografia” rappresentata dalla sala del Consiglio comunale di Parma, alla presenza di un pubblico numeroso che ha confermato il ruolo di collante civico svolto nella comunità parmigiana dal teatro Stabile di viale Basetti.
Ne sono convinti il sindaco Michele Guerra e il vicesindaco con delega alla Cultura, Lorenzo Lavagetto, che hanno espresso parole di elogio e apprezzamento per il lavoro portato avanti dalla Fondazione Teatro Due, rappresentata in sala dal presidente Oberdan Forlenza e dalla direttrice Paola Donati.
Presenti anche Fondazione Cariparma con il presidente Franco Magnani e Fondazione Monteparma con il vicepresidente Angelo Vibi, entrambi a ribadire il sostegno delle due istituzioni al teatro e alla promozione della cultura nel territorio.
“Dobbiamo essere grati a Fondazione Teatro Due – osserva il primo cittadino – di tornare a presentare la sua stagione e a raccontarci le pieghe di quel filo rosso che è molto facile collegare se pensiamo alla grande storia di questo teatro e la proiettiamo nell’oggi”.
“Il programma è molto ambizioso e conferma la continuità ma anche la voglia di crescita e di miglioramento che contraddistingue Teatro Due”, aggiunge Lavagetto.
“Il tratto che contraddistingue l’attività di quest’anno può essere individuato nel bisogno di riflettere, ritrovarci, metterci in discussione, arrabbiarci anche, ma anche poter sorridere e non cedere a uno spaesamento generico”, sottolinea Donati.
Un percorso che vedrà Teatro Due camminare insieme a importanti compagni di strada, alcuni di caratura internazionale in un dialogo che si rinvigorisce dopo la fase pandemica (fra questi il regista e drammaturgo argentino Rafael Spregelburd) e altri importanti “amici” con i quali il dialogo non si è mai interrotto: è il caso del Reggio Parma Festival, un “gemellaggio” all’insegna della sperimentazione come proposto in estate con Peer Gynt di Ibsen andato in scena in Arena Shekespeare.
“Vogliamo alzare il livello della sfida dal punto di vista artistico ma anche dell’innervamento di una politica culturale che potrà trarre forte spinta dalle occasioni che arriveranno anche nella messa in discussione delle nostre certezze. Il teatro può e deve mantenere uno spazio di libertà e di riflessione e quindi faremo la propria parte”, aggiunge Donati.
La prima parte dell’attività è dedicata ad artisti internazionali e alla presentazione di forme di teatro e poetiche che “possano parlare del mondo in cui viviamo, che ci facciano spostare lo sguardo, che possano dare una bella dose di energia per uscire più forti, mai addomesticati e con la capacità non già di indignarsi, ma di agire”, sottolinea Teatro Due.
A partire dal progetto Maguy Marin – La passione dei Possibili dedicato alla coreografa francese Leone D’Oro alla carriera alla Biennale di Venezia, ideato e realizzato da Reggio Parma Festival fra Teatro Due, Teatro Regio di Parma e I Teatro di Reggio Emilia.
A Teatro Due avranno luogo i due spettacoli storici Singspiele e Nocturnes, il workshop Può sempre servire destinato a danzatori professionisti, una conversazione sul metodo e le pratiche di creazione fra Maguy Marin e Olivier Neveux, professore di Storia ed Estetica del Teatro all’École normale supérieure de Lyon, e una mostra in cui verranno esposti quaderni di lavoro, foto e materiali di studio che raccolgano le tracce del percorso artistico di Marin.
Il programma 2023 di Teatro Festival Parma propone appuntamenti che intrecciano i linguaggi e danno al pubblico la possibilità di assistere a spettacoli inusuali ed eccezionali, come è stato Peer Gynt.
In coproduzione con altri quattro teatri europei aderenti alla rete Etc-European Theatre Convention, debutterà in prima nazionale The Best European Show, diretto da Haris Pašović con un cast internazionale, cui prendono parte Paola De Crescenzo e Davide Gagliardini dell’Ensemble Stabile Teatro Due; una commedia satirica sulle storture della politica culturale europea, giocata intorno a una giuria chiamata a determinare i vincitori di un festival teatrale in stile Eurovision Song Contest, che, dopo il debutto, sarà in tournée in vari teatri europei.
Ideato a partire dalla celebre opera barocca di Henry Purcell e attingendo ad ambiti diversi quali la letteratura – dall’Eneide di Virgilio ai Sonetti di Shakespeare – il cinema, il documentario e la pittura, Le Crocodile trompeur / Didon et Énée di Samuel Achache e Jeanne Candel intreccia magistralmente mito e tragedia, musica e azione teatrale, in una farsa contemporanea che resiste alle classificazioni di genere, andando molto oltre la sperimentazione teatrale.
Opera paradigmatica dell’espressionismo musicale, Erwartung di Schönberg sarà presentata nella versione del regista basco Calixto Bieito con la voce potente del soprano lituano Ausrine Stundyte; mentre il coreografo e artista visivo Josef Nadj in Mnémosyne (primo appuntamento della stagione il 20, 21 e 22 ottobre) combinerà in scena fotografia e performance invitando il visitatore in una camera oscura dove sarà spettatore di un breve momento di rara densità, in omaggio all’Atlante incompiuto dello storico dell’arte tedesco Aby Warburg.
Ancora una volta in un’ottica di nutrimento, tematico e di metodo, si insalda il rapporto fra Teatro Due e l’attore, regista e drammaturgo argentino Rafael Spregelburd, che ha avviato con attori e attrici dell’Ensemble Stabile una prima fase di lavoro verso la composizione di un inedito testo teatrale che dirigerà in prima assoluta nell’ambito di Teatro Festival 2024.
La proposta produttiva, fedele al proposito di aggregare al nucleo centrale dell’Ensemble Stabile Teatro Due artisti e autori capaci di innescare un dialogo creativo e nuovi processi di invenzione, coinvolgerà oltre 70 fra attrici e attori, proseguendo il suo percorso di metamorfosi e snodandosi fra nuove creazioni e repertorio, declinati lungo l’asse della drammaturgia contemporanea e dei classici del Teatro mondiale.
Sono scherzi e vaudevilles, irresistibilmente comici e dissacranti, gli Atti unici che Anton Čechov ha scritto in gioventù; otto di questi lampi di genialità drammaturgica che dipingono ossessioni, vizi e stramberie, offrendo un grottesco spaccato di umanità, saranno messi in scena in tutti gli spazi del Teatro Due. Sulla strada maestra, Il canto del cigno, I danni del tabacco, L’orso, Una domanda di matrimonio, Tragico suo malgrado, Le nozze, L’anniversario, diretti, fra gli altri, da Nicoletta Robello e Matteo Tarasco, si susseguiranno, a due a due, fra gennaio e febbraio 2024, fino alla maratona finale.
Voci provenienti da epoche distanti, ma portatrici di sguardi profondi, poetici, ironici, sulla condizione dell’essere umano, sono quelle delle autrici delle nuove produzioni che debutteranno in primavera.
Ne Il Giramondo, diretto da Giacomo Giuntini, la prima autrice “professionista” delle lettere anglosassoni, Aphra Behn, scandaglia una nuova consapevolezza del corpo, del linguaggio, del ruolo culturale e sociale della donna nell’Inghilterra nuovamente monarchica e gaudentemente libertina, dopo la parentesi repubblicana e puritana di Cromwell.
Margaret Edson, Premio Pulitzer per la drammaturgia nel 1999, in Wit, a cura di Paola Donati, problematizza il ruolo della medicina come disciplina complessa: il dolore si riveste di ironia e indaga la lotta contro la malattia, il sistema ospedaliero, l’umanità dei medici, ma anche il ruolo della poesia, della religione e della ricerca, combinando con intensità elementi apparentemente incongrui come i versi di John Donne e la storia di una malattia oncologica.
Piccolo gioiello di satira politico-culturale, diretto da Giacomo Giuntini, è lo spassoso Il Guerriero l’Amazzone, lo Spirito della poesia nel verso immortale del Foscolo, di Carlo Emilio Gadda, che si scaglia contro l’esibizionismo narcisistico della cultura ufficiale italiana vacua e asservita all’ordine costituito, prendendo di mira il mito dell’epopea napoleonica e il preziosismo poetico foscoliano.
A fianco delle nuove produzioni, il repertorio, con il beatlesiano Pene d’amor perdute di William Shakespeare diretto da Massimiliano Farau nella gustosa traduzione di Luca Fontana; Supplici di Euripide diretto da Serena Sinigaglia e insignito dei premi Anct 2022 per la Miglior Regia e Hystrio Twister 2023; il dirompente ed attualissimo Top Girls di Caryl Churchill diretto da Monica Nappo, che sarà in tournée nelle principali città italiane; l’originale viaggio fra politica e letteratura dello scrittore Paolo Nori La libertà. Primo Episodio; Bestie incredule di Simone Corso con la regia di Nicoletta Robello; Lungs di Duncan Macmillan e i classici Un canto di Natale di Charles Dickens e l’Istruttoria di Peter Weiss, incrollabile caposaldo della Memoria che, nell’edizione di Fondazione Teatro Due con la regia di Gigi Dall’Aglio, nel 2024 raggiunge l’importante traguardo dei 40 anni di rappresentazioni in tutto il mondo.
Le ospitalità integrano e arricchiscono il progetto di Fondazione Teatro Due, proponendo una selezione di spettacoli fra i più significativi del momento: Agosto a Osage County di Tracy Letts diretto da Filippo Dini che lo interpreta, fra gli altri, insieme a Anna Bonaiuto, Manuela Mandracchia, Fabrizio Contri, Orietta Notari, Andrea Di Casa e Fulvio Pepe, prima versione teatrale italiana del testo premio Pulitzer che ha dato origine anche al film candidato a due Oscar con Meryl Streep e Julia Roberts; l’omaggio al mondo degli attori I ragazzi irresisitibili di Neil Simon diretto da Massimo Popolizio con Franco Branciaroli e Umberto Orsini; L’avaro di Molière affidato allo straordinario talento comico di Ugo Dighero diretto da Luigi Saravo; la sensuale ed esplosiva Maria Brasca, indimenticabile personaggio femminile uscito dalla penna di Giovanni Testori e diretto da Andrée Ruth Shammah, la commedia nera dedicata ai vizi Il Giuocatore di Carlo Goldoni con, fra gli altri, Alessandro Averone, Alvia Reale, Nicola Rignanese e Roberto Valerio che lo dirige; la nuova regia di Valerio Binasco La ragazza sul divano di Jon Fosse con Pamela Villoresi, Valerio Binasco, Michele Di Mauro, Giordana Faggiano e con Giovanna Mezzogiorno; l’acclamato Cirano deve morire diretto dal giovanissimo talento Leonardo Manzan; L’arte della commedia di Eduardo De Filippo adattato e diretto da Fausto Russo Alesi e il pirandelliano Enrico IV_una commedia nell’adattamento di Fabrizio Sinisi con la regia di Giorgia Cerruti.
Uno spazio speciale viene riservato all’Operetta, con due produzioni del repertorio della Compagnia Corrado Abbati: Al cavallino Bianco e Il Paese dei Campanelli.
La formazione, ulteriore asse portante dell’attività di Fondazione Teatro Due, si sviluppa su diversi piani.
Da un lato, l’alta formazione rivolta a professionisti, con il corso Casa degli Artisti, sostenuto dalla Regione Emilia Romagna; dopo il percorso di selezione fra le oltre 200 richieste di ammissione, il corso prenderà avvio alla fine di settembre, con docenze affidate a maestri del panorama internazionale e artisti afferenti a diversificate discipline, fra cui Rafael Spregelburd, Florian Borchmeyer, Giancarlo Sepe, Alessio Maria Romano, Monica Nappo, Alessandro Nidi, Dario Aita. Al contempo, laboratori, workshop e progetti speciali dedicati alle Scuole secondarie di secondo grado e all’università.
Avrà luogo la terza edizione del progetto nazionale Volgare Illustre – Rəgionamenti sulla Lingua, creato in collaborazione con il liceo classico e linguistico Romagnosi di Parma e la Rete nazionale dei licei classici, che realizza un percorso formativo destinato a studenti e insegnanti provenienti da tutta Italia, e che culminerà nelle Giornate di studi conclusive, nella primavera del 2024.
Per informazioni e biglietteria: tel. 0521/230242, biglietteria@teatrodue.org