All’Università di Parma si è svolta la cerimonia di posa della prima pietra dell’Edificio 1 dell’Area Food. Il Food Project avrà dunque una nuova casa. La struttura, che costituirà la nuova sede comune per i ricercatori del settore Food dell’Ateneo, sarà un edificio all’avanguardia dal punto di vista logistico e dell’efficienza energetica e utile a favorire le interazioni, in modo che la capacità di generare ricerca avanzata e innovazione tecnologica divenga sempre più efficace.
Tecnologi alimentari, microbiologi, chimici degli alimenti, esperti di produzioni primarie, nutrizionisti, economisti e ispettori veterinari concentreranno i laboratori e i gruppi di ricerca nello stesso moderno edificio. Questa nuova sinergia rappresenterà un valore aggiunto per l’Ateneo e ambisce a divenire punto di riferimento internazionale per le imprese del settore.
La ricerca in ambito alimentare dell’Università di Parma si potrà davvero confrontare, anche dal punto di vista strutturale, con i più importanti centri di ricerca sugli alimenti nazionali e internazionali. Questo avverrà anche alla luce del fatto che, nelle immediate prossimità del nuovo edificio, all’interno dell’Area Food, si collocheranno anche la sede operativa della Scuola di Studi Superiori in Alimenti e Nutrizione nella Cascina Campagna, e il Food Business Incubator, co-finanziato dalla Regione Emilia-Romagna con 1 milione di euro, che ospiterà, in qualità di acceleratore di impresa, numerose start-up a tematica Food che certo godranno della prossimità con i laboratori di ricerca.
La produzione di alimenti nel nostro pianeta incontra una domanda crescente in termini di quantità e qualità. La sfida del futuro sarà indicare modelli di sviluppo idonei per un sistema che, a livello mondiale, cresce velocemente ponendo in evidenza nuovi scenari globali al centro dei quali rimane il diritto a un’alimentazione sana, sicura e sufficiente per tutti gli abitanti del pianeta e allo stesso tempo sostenibile. Il contributo offerto dalla scienza e dalla tecnologia e l’impiego delle nuove conoscenze sono fondamentali per pervenire alle soluzioni più opportune. In questo contesto il Food Project dell’Università di Parma può svolgere un ruolo di primo piano, in piena sinergia con tutti gli attori del Food a livello locale e internazionale.
11 milioni e 500mila euro l’importo complessivo dei lavori, con finanziamenti pubblici dal Ministero dell’Università e della Ricerca e dalla Regione Emilia- Romagna e quasi 4 milioni in arrivo dal mondo imprenditoriale e associativo, che ha creduto fortemente nel progetto e nelle sue potenzialità per le importanti ricadute sull’intero territorio.
Main contributors Barilla, Chiesi Farmaceutici, Fondazione Cariparma, Unione Parmense degli Industriali, Mutti; contributors Parmalat Gruppo Lactalis, Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano, Consorzio del Prosciutto di Parma, Cft, Morris Profumi, Prosciuttificio F.lli Galloni, Istituto Parma Qualità, Consorzio Agrario di Parma. Fondamentale il ruolo di “Parma, io ci sto!” che ha affiancato l’Università fin dall’inizio sostenendo con forza la realizzazione della Food Area e l’intero Food Project.